La Valsesia che sorprende
In questi giorni in cui è finalmente scoppiata l'estate, anche puntuale, visto che sono i giorni del solstizio, abbandonare la città e il suo caldo afoso, anche solo per un fine settimana, è l'unica soluzione. Dove? La montagna, più che la collina, e il lago sono mete in cui il fresco è più garantito, complice l'altitudine. Resta ancora il dove... Tralasciamo le mete più battute e classiche delle valli bergamasche, lecchesi e della Valtellina e puntiamo su una meta inusuale per chi abita a Milano, ma altrettanto comoda e vicina alla metropoli: la Valsesia, in Piemonte, provincia di Vercelli.
La Valsesia è una lunga vallata percorsa dal fiume Sesia che s'incunea tra la fascia prealpina e le Alpi, fino ai piedi del Monte Rosa. È un territorio a tutti gli effetti piemontese, rinserrato a ovest tra il Biellese e la Valle d'Aosta (la valle di Gressoney) e a est tra il Lago d'Orta e l'Ossola, ma storicamente è legato a Milano perché fu dominio degli Sforza fino al 1700.
Arrivare in Valsesia da Milano è poi molto comodo: si arriva in mezz'ora di autostrada fino alle sue porte, al casello di Romagnano-Ghemme sulla A26; e da qui in un'altra mezz'ora abbondante, superata la fascia prealpina si è già nel cuore della valle, al capoluogo storico, Varallo.
La cittadina, che si fregia del logo di Bandiera arancione del Tci, è stata recentemente rinnovata nell'aspetto urbanistico e oggi si presenta con palazzotti storici in ordine, piazzette e vie selciate, gradevoli negozi storici e botteghe artigianali interessanti. La perla di Varallo è comunque il sovrastante Sacro Monte; una cittadella di cappelle accoccolata su un ripiano di una montagna che sovrasta il borgo. Le oltre 40 cappelle costituiscono, insieme alla Basilica posta nella piazza centrale, il Santuario, voluto da Padre Caimi nel Quattrocento con l'obiettivo di costruire in montagna la Nuova Gerusalemme.
Il luogo, tutelato come parco regionale e raggiungibile anche con una funivia che parte dal centro cittadino, è di grande fascino, le cappelle sono inserite armoniosamente nel paesaggio, tra boschi e radure, e conservano al loro interno preziosi affreschi e numerose statue cinque-seicentesche firmate fra l'altro anche da Gaudenzio Ferrari.
Dopo la visita al Sacro Monte – obbligatoria per chi ama i beni storico artistici – si può restare ancora qualche ora a Varallo per visitare il centro storico passeggiando tra le vie medievali (la contrà dal bur, la contrada del burro, per esempio su cui si affacciamo numerose botteghe), la Pinacoteca che conserva altre opere vdi Gaudenzio Ferrari e dei fratelli d'Enrico e diverse chiese (tra cui le centrali S. Gaudenzio e Madonna delle Grazie, e la periferica Madonna di Loreto).
Nella giornata successiva si può risalire la valle e andare alla scoperta di angoli tanto interessanti quanto poco noti. Le mete che proponiamo quindi non sono le più celebri legate al mondo della cultura walser e quindi alle case di legno di Alagna Valsesia e dintorni con gli usi e i costumi di questo antico popolo sassone che giunse fino nelle valli meridionali delle Alpi. Qui si vuole suggerire qualcosa di alternativo, in angoli pressoché sperduti ma molto suggestivi della montagna valsesiana.
Intanto proprio da Varallo si può imboccare una valle laterale che risale il corso del torrente Mastallone: se si percorre la strada provinciale fino in cima dove si biforca, si possono raggiungere nelle due rispettive testate i paesini di Fobello e Rimella. Fobello, paesetto lindo con eleganti case in pietra, pastria di Vincenzo Lancia, fondatore della casa automobilistica, si distingue per la tranquillità, per il clima fresco, per i suoi boschi e per le numerose frazioni arroccate sulla montagna. Rimella, borgata d'origine walser, pure divisa in varie frazioni (d'obbligo la visita del borgo di S. Gottardo), è aggrappata alla montagna con le sue chiesette bianche al margine di verdi praterie e boschetti di betulle.
Un'altra meta è la valle del torrente Sermenza, solco laterale della valle del Sesia, che porta, biforcandosi, ai paesotti di Carcoforo e Rima. Anche qui l'etnia walser ha lasciato chiaro il segno, ma vuoi perché sono località appartate, vuoi per la strada carrozzabile proprio non larghissima, sono frequentate da chi le conosce bene e sa apprezzare la genuinità del paesaggio alpestre, ma non dai turisti domenicali. Rarissimi i condomini e le case nuove. Permane inalterato, per tutta la valle, il tessuto medievale e poi settecentesco degli abitati. Le sorprese maggiori si provano poi se si ha tempo di percorrere a piedi le diverse mulattiere che partono dai centri abitati. Spesso basta salire per dieci-venti minuti per raggiungere borghi ancora splendidamente isolati circondati dai boschi.
Infine, sulla via del ritorno, raggiunta nuovamente Varallo, consigliamo, se si ha tempo, di abbandonare la statale che corre verso la pianura e puntare, oltre la chiesetta di Loreto, verso il valico della Colma che permette di portarsi nel bacino del Lago d'Orta. Poco sopra Varallo un'altra sorpresa vi aspetta: il borgo appartato di Civiasco. Parcheggiate l'auto e inoltratevi tra le case. Troverete un edificio più aggraziato dell'altro, stucchi, affreschi, stradine selciate e quant'altro. E forse avrete voglia di prolungare il weeek-end.
Info
Per saperne di più sull'ospitalità e il turismo in Valsesia consultare il sito www.atlvalsesiavercelli.it.
Dormire
A Varallo: Vecchio Albergo Sacro Monte***, loc. Sacro Monte, tel. 0163.54254; www.albergosacromonte.it. Con camere in stile liberty ristrutturate. Doppia da 80 euro.
Albergo Italia***, corso Roma 6, tel. 0163.51106. In edificio storico in pieno centro. Doppia da 85 euro.
A Fobello: Albergo della Posta**, via Roma 9, tel. 0163.561015.
A Carcoforo: Albergo Alpenrose**, loc. Tetto Minocco 2, tel. 0163.95646.
A Rima San Giuseppe: Albergo Nonay, loc. Piemoncucco, tel. 0163.95161.
A Rimella: albergo Fontana, loc. Chiesa, tel. 0163.55200.
Mangiare
A Varallo: ristorante il Tiglio, piazza Marconi 3, tel. 0163.564523; ristorante Il nuovo campetto, via don Bosco 5, tel. 0163.52699.
A Civiasco: agriturismo La Colma, tel. 0163.55635; ristorante La Genzianella, tel 0163.55701; www.albergogenzianella.it.
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