Piccoli borghi, grande potenziale



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Un’iniziativa incentrata sulla sostenibilità, l’autenticità e l’accoglienza, che ha intercettato in anticipo tendenze in comportamenti e motivazioni di viaggio quanto mai attuali, che unisce un’associazione non profit, il TCI, e i Comuni con l’intento di rilanciare e rafforzare le identità territoriali che caratterizzano il nostro Paese stimolando la crescita sociale ed economica attraverso lo sviluppo sostenibile del turismo: ecco le Bandiere arancioni.

La quasi totalità dei Comuni italiani ha meno di 15mila abitanti (91%), di questi il 94% è localizzato nell’entroterra. Ed è proprio qui che si ritrova l’autenticità del nostro paese e si concentrano le principali risorse storico-culturali, ambientali e le produzioni locali, leva per il rilancio turistico della destinazione Italia. 
Simbolo di una Italia meno conosciuta ma dal grande potenziale, capace di unire sotto il segno della qualità tradizione e innovazione, la Bandiera arancione è l’esempio di un’Italia che funziona.



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che ripercorre le tappe principali dell'iniziativa e riassume alcuni numeri e risultati conseguiti dall'iniziativa, approfonditi di seguito.

L’assegnazione del riconoscimento (ad oggi su oltre 2.000 candidature solamente il 9% lo ha ottenuto), porta numerose ricadute positive sul territorio, valorizzando le risorse locali, incentivando la cultura dell’accoglienza, l’artigianato e le produzioni tipiche e dando impulso all’imprenditorialità locale.
Dall’anno di assegnazione della Bandiera arancione, infatti, l’80% delle località certificate ha potenziato l’offerta ricettiva e le strutture hanno registrato un incremento medio del 79%, mentre i posti letto sono aumentati del 65%. Gli  arrivi nei borghi arancioni sono aumentati in media del 43%, mentre le presenze del 35% (sempre dall’anno dell’assegnazione). I comuni Bandiera arancione negli anni hanno sviluppato, grazie alle proprie caratteristiche, una crescente competitività  rispondendo alla crescente richiesta di un’esperienza turistica di qualità.

Dati in controtendenza rispetto al resto del Paese

I dati raccolti tra i comuni Bandiera arancione restituiscono un quadro estremamente interessante e, in molti casi, in controtendenza rispetto al resto del Paese. A livello demografico, per esempio, sembra smentito il fenomeno dello spopolamento spesso associato alle aree interne della nostra penisola. Rispetto al 1991, infatti, nei borghi  arancioni si registra un incremento dell’8% di residenti (rispetto al 6,8% a livello nazionale).
Nelle Bandiere arancioni risulta particolarmente forte la propensione alla partecipazione sociale e al volontariato: il 10% della popolazione, quasi il doppio rispetto alla media dei Comuni italiani, è infatti coinvolta nel non-profit.
Il 40% delle località certificate è situato in un’area naturalistica protetta e in più del 70% delle località Bandiera arancione i prodotti agroalimentari ed enologici sono anche tutelati e certificati, con un paniere totale di oltre 400 prodotti tra DOP, IGP, DOC, DOCG, IGT, Prodotti agroalimentari tradizionali e marchi collettivi.
Dal punto di vista dell’accoglienza, nei comuni arancioni ogni 1.000 abitanti sono presenti più di 7 strutture ricettive e ben 6,7 ristoranti e l’offerta di posti letto è in crescita e raggiunge 130.000 posti letto.
Grande è il rispetto per l’ambiente con una percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti superiore alla media nazionale (37% rispetto al 34,9% del dato nazionale) soprattutto in alcune regioni come Veneto (più del 70% medio), Trentino, Sardegna, Lombardia e Campania, con quasi il 50% medio di rifiuti raccolti in modo differenziato.

L'Italia arancione

Ma dove sono localizzati questi borghi eccellenti? Ne trovate almeno uno in ogni Regione, quella più "arancione" è la Toscana con 35 località certificate; seguono Piemonte (23), Emilia-Romagna (20), Marche e Lazio (19).

In alcune Regioni - come la Toscana, l’Umbria, le Marche, la Liguria - l’iniziativa ha una buona penetrazione territoriale con un elevato numero di Comuni partecipanti e un buon numero di località che hanno raggiunto il riconoscimento rispetto ai target, che possono ambirvi; questi territori sono infatti stati i primi a dimostrare interesse verso l’iniziativa.

Nel sud Italia la Puglia si distingue per partecipazione (circa il 40% dei Comuni target ha presentato la candidatura) e un buon numero di Bandiere arancioni (10).

É evidente come ci siano ancora molte Regioni con un forte potenziale inespresso, come il Friuli-Venezia Giulia nell’Italia settentrionale, Sicilia e Basilicata nell’Italia meridionale; questi sono i territori ancora pressoché inesplorati per il programma di valorizzazione dei piccoli centri, sui quali TCI si concentrerà nei prossimi anni per divulgare l’iniziativa e le positive ricadute che questa può avere sul territorio.

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Pubblicato il

08 aprile 2014

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