Dante osserva la rupe di San Leo nel 1306 e resta sgomento: «Ma qui convien che l’om voli» commenta, non immaginando modi più semplici per accedervi. Allora c’erano due pericolosi sentieri, oggi una strada che passa sotto una sola porta. Dentro è il miracolo San Leo, in perenne equilibrio sulla natura, con le due impronte umane, il borgo e la fortezza, che occupano lo spazio della rupe. La fortezza si erge sullo strapiombo e sembra un vascello incagliato sullo scoglio; nelle sue oscure segrete fu tenuto rinchiuso fino alla morte il conte di Cagliostro (inevitabile la visita all’orrendo “pozzetto”). Il borgo si sviluppa attorno a una piazza con la torre civica, i palazzi nobiliari, la pieve di San Leo, eretta sul luogo dove il santo visse gli ultimi anni da eremita, con uno splendido ciborio in marmo sul presbiterio, e il Duomo, edificato fra il XII e il XIII sec. con pietra arenaria, a ridosso dello strapiombo della rupe e privo di una vera facciata. Interessante la pinacoteca, con opere del Guercino e di Caravaggio. Alla figura di Cagliostro è legato anche il liquore di Cagliostro, eccellente e tipico digestivo a base di radici di liquirizia, secondo la leggenda creato dallo stesso conte.
La località si distingue per un efficiente sistema di segnaletica di indicazione turistica per le strutture ricettive e ristorative e per gli attrattori storico-culturali, di valore, in ottimo stato di conservazione e perfettamente fruibili. Il centro storico armonico e omogeneo contribuisce a rendere l’atmosfera tipica e ottima è l’accoglienza che i residenti riservano ai visitatori.
Ingresso ridotto al forte di San Leo, 6 € anziché 8 €.
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