Triora (IM)

Descrizione della località

Triora è un antico borgo medievale, sorto intorno all’anno mille, ai piedi del monte Trono (776 m.) dominante la valle Argentina. Famosa per le vicende legate alla stregoneria degli anni 1587-1589, che portarono alla condanna a morte di sei donne, presenta una struttura urbana essenzialmente integra con i caratteristici carugi, le case addossate l’una sull’altra, i resti di due delle cinque fortezze nonché di alcune delle sette porte. All’inizio del centro abitato è stato allestito il museo etnografico e della stregoneria che ricostruisce i cicli della vita contadina e conserva i documenti inerenti al processo di fine Cinquecento, unitamente ad oggetti, strumenti di tortura e pubblicazioni anche rare. Da visitare la Collegiata dell’Assunta, con un Battesimo di Cristo del senese Taddeo di Bartolo, datato e firmato nel 1397,  due altre tele datate all’inizio del XV secolo, un Cristo tardo trecentesco ed una tavola lasciata da San Bernardino da Siena nel 1418 a ricordo delle sue predicazioni. Il vicino oratorio di San Giovanni Battista, costruito nel 1677, ha al suo interno un prezioso altare ligneo che racchiude un quadro della Natività di San Giovanni Battista del pittore locale Lorenzo Gastaldi, oltre a numerosi altri quadri di grande interesse ed una statua del Maragliano, eseguita nel 1725 su commissione della Confraternita omonima. Particolarmente vivaci ed apprezzati gli affreschi della foranea chiesa di San Bernardino, eseguiti a partire dalla metà del XV secolo, mentre i ruderi della chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, costruita nel 1390 dalla famiglia Capponi, testimoniano con un’iscrizione in latino la gloriosa storia dell’edificio. I resti del castello del XIII secolo, del forte di san Dalmazzo, portali ed architravi scolpiti raccontano pagine di storia a difesa della Repubblica di Genova. Per i curiosi da segnalare la Cabotina, luogo dove secondo la leggenda si riunivano le bàgiue ovvero le streghe, palleggiandosi i bimbi in fasce con le colleghe dei paesi vicini. 

Perché Bandiera arancione

Il borgo si distingue per l'efficiente servizio di informazioni turistiche grazie all'apposito ufficio, ben fornito e funzionale, per l'armonia e l'omogeneità del centro storico che conserva la struttura originaria. Immersa in un contesto paesaggistico di grande pregio, la località svolge anche un ottimo lavoro di conservazione e promozione delle tradizioni e delle leggende locali.