Palazzo Farnese non è solo il simbolo di Caprarola, ma anche la sua essenza. La presenza del grandioso palazzo, scenografica mole cinquecentesca a forma pentagonale, ha condizionato il destino della cittadina viterbese, modificandone storia, cultura e aspetto. Erano gli inizi del XVI secolo quando la potente famiglia Farnese di Parma decise di acquistare Caprarola, includendola nei suoi feudi, ma soltanto a partire dal 1556 il secondo cardinale Alessandro decise di utilizzarla come residenza estiva. Per riprogettare l’edificio fu scelto Jacopo Barozzi, detto il Vignola, Per rendere visibile il palazzo da lontano, con effetto dominante sul resto dell’abitato, decise di creare un lungo cannocchiale prospettico, trasformando l’assetto urbanistico di Caprarola. Si costruirono ponti, scalinate e piazze, si abbatterono molte vecchie case e si costruì una nuova via fiancheggiata da altri signorili palazzi. Poi l’architetto si concentrò sulla reggia, curando fino al dettaglio i cinque piani previsti. Quella che oggi si può visitare è la parte più interessante del palazzo, ovvero il piano nobile, che comprende gli appartamenti del cardinale e sale di rappresentanza, completamente affrescate da alcuni tra i più grandi artisti del Cinquecento. Due sale colpiscono maggiormente l’attenzione, la Sala degli Angeli, la più fastosa del palazzo e quella del Mappamondo, con le decorazioni di carattere geografico di Giovanni Antonio da Varese. Da non perdere una passeggiata nei giardini (Bassi e Alti, all’italiana), sede estiva di concerti e manifestazioni culturali, tra fontane, terrazze, statue e la palazzina del Piacere. Tornando nel centro storico di Caprarola non vanno trascurati assaggi e acquisti golosi di prodotti locali, a base di nocciole.
Tra le motivazioni: Palazzo Farnese, ottimamente conservato e fruibile, e la buona promozione degli eventi e delle manifestazioni in programma.
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