Il territorio di Dolceacqua è costellato da colline terrazzate a fasce, sostenute da muri in pietra a secco, che testimoniano delle secolari fatiche e della tenacia dei contadini liguri per strappare il poco terreno da coltivare.
La tenacia, come spesso accade, viene premiata, con prodotti tipici di qualità che contraddistinguono queste terre, come l'olio extravergine di oliva taggiasca e soprattutto il Rossese di Dolceacqua.
La fama del paese è anche legata alla produzione di questo vino rosso rubino a denominazione di origine controllata, dal sapore morbido, aromatico e dolce, la cui gradazione minima è di 12,5 gradi ( quando raggiunge i 13 gradi è chiamato Superiore ).
Il Rossese di Dolceacqua è ottenuto da un vitigno unico ed è prodotto in un numero limitato di bottiglie. Si può vantare di essere la prima D.O.C. in Liguria.
Alcuni ritengono che l'introduzione della vite in Liguria sia avvenuta per opera degli antichi Greci; altri sostengono che gli Etruschi iniziarono per primi a coltivare la vite nella parte occidentale della regione.
Probabilmente hanno ragione entrambi, anche se le colture ad alberello, ancora presenti, testimoniano la traccia significativa lasciata dai coloni ellenici.
Altre notizie risalgono ai secoli a cavallo tra fine Medioevo e inizi dell'Età Moderna. Lo stesso Andrea Doria elesse il Rossese di Dlceacqua quale vino festivo della sua flotta; anche Napoleone Buonaparte ebbe il piacere di conoscerlo, ospite della Marchesa Doria alla fine del Settecento. Lo apprezzò al punto di inviarne qualche botte a Parigi, mentre molte altre lo confortarono nel corso della campagna italiana in quanto gli garantivano, come egli stesso diceva, riposo e distensione.
Maggiori informazioni sul Rossese e sugli altri prodotti tipici di Dolceacqua sono disponibili sul sito della località.
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