Alagna Valsesia è un paese situato in montagna, sotto il massiccio del Monte Rosa, a 1200 m. di altitudine, nel cuore del Parco Naturale Alta Valsesia. Qui vive da oltre 700 anni, una piccola minoranza di lingua tedesca, originaria dell'Alto Vallese svizzero: i Walser, una civiltà che ha saputo adattarsi a vivere in un ambiente naturale difficile come la nostra zona di montagna. Per raccontarvi una piccola parte della storia del nostro territorio vi proponiamo di percorrere un tratto del sentiero del Sentiero glaciologico che è stato allestito all' interno del Parco naturale "Alta Valsesia" con lo scopo di mostrare agli escursionisti la vita di un ghiacciaio attraverso l'osservazione dei numerosi segni del suo passaggio. E' costituito da otto tappe segnalate da pannelli che forniscono diverse informazioni rispetto ai cambiamenti del ghiacciaio nel corso del tempo.
La terza sosta di questo percorso descrive l'importante azione erosiva esercitata da un ghiacciaio che modella le rocce su cui scorre. Queste rocce levigate e le cavità tondeggianti in esse scavate, presenti presso l'Alpe Pile sono le curiose "Le marmitte dei Giganti".
Con il termine "marmitte dei giganti" si indicano delle buche tondeggianti che si sono formate lungo i letti dei ghiacciai, in corrispondenza di una cascata che precipitava in un crepaccio. Il nome deriva dalla loro somiglianza con delle grosse pentole che la fantasia popolare ha visto come enormi marmitte in cui scaldare i cibi di esseri giganteschi, appunto i fantastici giganti. Gli uomini antichi di fronte ai fenomeni misteriosi e ignoti hanno sempre saputo creare spiegazioni fantasiose da cui sono nate anche molte leggende. In genere le marmitte dei giganti devono la loro origine ai ghiacciai che un tempo ricoprivano, in epoche alterne, la catena alpina.
Durante il periodo estivo, l'acqua di superficie di questi ghiacciai fondendo dava vita a numerosi ruscelli che, infiltrandosi in qualche crepaccio, potevano diventare dei veri torrenti che scorrevano sotto il ghiacciaio. L’acqua scendeva in genere con una certa violenza e trascinava sempre una grande quantità di detriti e ciottoli; in un punto in cui si formava un vortice, i ciottoli roteavano imprigionati all'interno delle cavità rocciose e venivano scagliati con forza contro la parete rocciosa: partendo da un piccolo punto debole della roccia funzionavano come un grosso tornio, cioè incidevano la pietra compiendo tutti quanti sempre la medesima traiettoria. Questo spiega la forma sempre circolare delle marmitte dei giganti.
Ovviamente l’incisione dovuta ad un solo ciottolo era poca cosa, ma se si pensa che questo lavorio è proseguito senza sosta giorno e notte per lunghissimi anni, si può facilmente capire il curioso fenomeno. In alcuni casi le pareti interne delle cavità risultano perfettamente levigate: questo è dovuto alle dimensioni piccole dei detriti che hanno scavato la buca nella roccia. La conferma di questo fenomeno è spesso data dalla presenza di ciottoli di porfido (più duro del calcare) arrotondati e ben levigati che sono stati trovati nelle buche delle marmitte.
Su questa attività hanno lavorato le classi 3^, 4^ e 5^ della scuola primaria di Alagna Valsesia.
Tanto, tanto tempo fa, ai piedi del Monte Rosa, ci fu un inverno freddo, freddo. Aveva nevicato tantissimo e la neve aveva sommerso tutto. I camosci e gli stambecchi non trovavano più niente da mangiare e diventavano ogni giorno più magri. Proprio lì, nell’ alpeggio dell’Alpe Pile, viveva anche un Gigante, vecchio e buono. Amava molto gli animali che erano l’ unica sua compagnia. Amava anche coltivare patate, carote, porri e segale; tagliava l’erba dei prati intorno all’ alpeggio per farla diventare fieno profumato.
In autunno ritirava tutto il cibo nello “spicher”, la stanza della sua baita adibita a dispensa, e faceva macinare la segale al mulino di Uterio per trasformarla in farina per il suo pane invernale. Inoltre ritirava il profumato fieno nel fienile per darlo ai suoi amici animali quando venivano a fargli visita. Durante quel freddo inverno il Gigante decise di dividere le sue scorte di cibo con i suoi amici animali, ma aveva bisogno di mangiatoie per riporlo: gli venne allora un’ idea…
Si ricordava che vicino alla sua baita, anche se nascoste dalla neve, c’erano delle grosse rocce. Chiamò il suo amico Ghiacciaio del Sesia ed insieme scavarono nelle rocce dei grossi buchi, molto profondi. Poi il Gigante li riempì con il fieno e il suo cibo; chiamò i suoi amici animali e li invitò a mangiare. L’ inverno passò, ma i buchi rimasero per tantissimi altri inverni e... ancora oggi se vai all’ Alpe Pile, ai piedi del Monte Rosa, puoi trovare quei buchi nelle rocce.
Da quella volta sono stati chiamati “Marmitte dei Giganti”, proprio perché fatte da due Giganti : il Gigante buono e il Ghiacciaio.
Su questa attività hanno lavorato le classi 1^ e 2^ della scuola primaria di Alagna Valsesia.
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