Ai piedi di spettacolari massi dolomitici, incastonato tra i territori di Cadore e Carnia, in un tripudio di boschi di conifere e di vasti prati, nasce il rinomato formaggio Sappada. Le due varianti, latteria e malga, sono a lunga stagionatura e si differenziano per il luogo di produzione del latte e l’alimentazione delle vacche. Un formaggio dolce che prende il nome dall’omonimo borgo veneto che Arturo Frova, nel 1908 così raccontava: “Par di sognare entrando in Sappada, fra un silenzio rotto solo dal mormorio delle limpide e copiose fontane, fra quelle case ornate di fiori.”
Oggi Sappada è composto da ben 15 accoglienti borgate con numerose case in legno dove è possibile scoprire gli antichi sapori della sua cucina. Qui, è sicuramente il formaggio il re della tavola ma la tradizione culinaria è particolarmente variegata e spazia dai canederli alle minestre, fino alle pietanze a base di selvaggina accompagnate da gustosi contorni tra cui primeggiano i funghi, il radicchio di montagna e la caratteristica polenta.
Particolarmente gustosi sono i salumi, primo fra tutti il prosciutto tradizionale dolce e leggermente affumicato, proveniente da maiali allevati in malga e fatto maturare a 1400 metri d’altezza; da provare anche il bauernspeck (la mezzena di maiale), il senkl, salume sappadino dalla consistenza morbida e dal sapore forte, i salumi di selvaggina e il lardo con erbette aromatiche. Per concludere, immancabili le deliziose confetture, i distillati e le grappe fortemente aromatiche da accompagnare ai famosi Sartorelli, biscotti tipici delle Dolomiti.
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