Ciao ragazzi, siamo gli alunni della classe quinta (anno 2009/2010) della scuola primaria Salvo D’Acquisto di Camerino (Mc). Con l’aiuto delle nostre insegnanti Mariella Coppacchioli e Maria Laura Moreni abbiamo realizzato questo progetto di ricerca sui nomi e sulle caratteristiche storiche, culturali e naturalistiche della nostra città. Ci siamo divertiti molto, soprattutto quando abbiamo fatto da ciceroni nella scelta dei luoghi a noi più cari, ma è stato anche un lungo impegno, quasi quattro mesi di lavoro, che speriamo possiate apprezzare.
Ciao! Mi chiamo Maria e se vuoi ti accompagnerò in un giro per il centro. Partiamo dalla piazza principale, piazza Cavour. Tutti i camerti (gli abitanti di Camerino!) la chiamano piazza del Duomo ed è delimitata dalla cattedrale, dal Palazzo arcivescovile, da un palazzo privato e dal Palazzo ducale. Le facciate degli edifici sono diverse, ma danno alla piazza un aspetto molto elegante. Al centro si trova la statua di Sisto V. Durante alcuni lavori, sono stati trovati resti di templi (forse di Bellonae di Giove), un edificio pubblico situato nella parte sudest, le terme nella parte nordovest, vasi di terracotta, monete, oggetti dell’epoca romana e uno scheletro all’interno di una sepoltura in stile romano. I camerti strinsero con Roma, che avanzava verso le zone montuose, ma era abituata a combattere in pianura, un’alleanza “cum aequo foedere” (patto alla pari). Era il 309 a.C. Così iniziarono a costruire templi, terme, acquedotti e a credere nelle stesse divinità dei Romani. Nella piazza c’è la lunga storia di Camerino. E suscita in me una grande emozione perché mi fa capire che la vicenda cittadina ha avuto rapporti con la grande civiltà romana e anche con altri popoli.
L’edificio è il risultato di importanti stratificazioni e rifacimenti. Giulio Cesare da Varano fece costruire il quadriportico all’interno del Palazzo ducale fra il 1489 e il 1490 per
trasformare le duecentesche case di famiglia in una grande dimora signorile. Il palazzo oggi è sede dell’antica e prestigiosa Università nata nel 1336 come studio di diritto. Fino al 1997 c’era pure la Biblioteca comunale valentiniana, fondata da Sebastiano Valentini nel 1802, importante per il numero e la rarità dei volumi. In seguito al terremoto la nuova sede della Biblioteca comunale è nei pressi del quartiere San Paolo.
Siccome la residenza ducale era aperta al popolo, a Camerino c’è un particolare modo di dire: “Andare sotto corte”, che significa fare quattro passi dentro al quadriportico. Fin da piccola mi affacciavo dalle terrazze, giocavo nel cortile con gli amici anche nei giorni di mal tempo, protetti dalla pioggia e dal vento.
Eccomi! Sono Ludovica e vi condurrò lungo la cinta muraria che abbracciò i borghi nel 1334. Scendiamo per le case di via Morrotto: ci troviamo in Largo et poi si more, a indicare l’esistenza di un lazzaretto, uno dei tanti che esistevano fuori delle mura della città prima della riunificazione nell’ospedale di S. Maria della Misericordia o della Pietà lungo la strada Grande (via Lili). Questi luoghi sono suggestivi: sembra che nascano sulla collina; le mura di Camerino sono in certi punti ricche di case, mentre in altri circondate da pini o piccoli alberi.
Proprio per questo mi hanno affascinato mentre scattavo le foto: mi ricordavano quando ero piccola e passeggiavo osservando un po’ stupita quegli altissimi muri fatti tutti di pietra e mattoni. Mi sorprende ancora il fatto di come gli antichi siano stati capaci di erigere il muro, sul quale mi affaccio a osservare l’esteso panorama, variopinto e pieno di allegria.
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