Approfondimento

Arte e alabastro a Volterra

Rosso Fiorentino, Deposizione

Scrigno d’arte etrusca e medievale è Volterra, con numerosi tesori come il Battistero e il Duomo, nella cui ex-canonica si trova il Museo diocesano di arte sacra, costruito nel 1932 per ospitare le opere provenienti dalla Cattedrale e dalle varie chiese della Diocesi. Troviamo qui infatti diversi dipinti, sculture in legno e fittili, paramenti sacri e le uniche sculture in marmo superstiti dei grandi monumenti trecenteschi che si trovavano nella Cattedrale.

All’alabastro, vera risorsa della città e dei suoi artigiani, è dedicato un ecomuseo, ospitato presso il Palazzo Minucci-Solaini. L’Ecomuseo dell’Alabastro è un progetto di museo diffuso, e si articola in due parti territoriali e tematiche ben distinte: la prima dedicata all’escavazione, con sede a Castellina Marittima; la seconda, con sede appunto a Volterra, che si occupa del tema della lavorazione e della commercializzazione dell’alabastro, dall’epoca etrusca fino ai giorni nostri.

Sulla piazza centrale si affaccia il palazzo dei Priori, risalente al XIII secolo, che rappresenta il più antico dei palazzi comunali dell’intera toscana. La facciata è caratterizzata da tre file di bifore e dai numerosi stemmi di terracotta smaltati appartenenti ai magistrati che governarono Volterra. All'interno si trova il dipinto dal titolo"Nozze di Cana" di Donato Mascagni e un soffitto ligneo di pregevole fattura. Sono inoltre visitabili la sala del Consiglio e della Giunta.

Vi è poi la Pinacoteca civica, inaugurata nel 1905 ed ospitata anch’essa presso il Palazzo Minucci-Solaini, che custodisce la “Deposizione” del Rosso Fiorentino (1521). Gabriele d’Annunzio fu uno dei primi ospiti illustri, e nella sua opera “Forse che sì forse che no” descrive alcuni quadri che appartengono proprio a questa collezione.