La catena appenninica da un lato, la costa adriatica dall’altro e, in mezzo, un mare di dolci colline sulle cui sommità è Ostra, ben protetta da solide mura. Il paese si trova a 14 chilometri da Senigallia, a 193 metri di quota, ed è ricco di arte e di storia: piazze, una torre, palazzi signorili e tante chiese.
Nel centro storico si respira un’atmosfera piacevole e rilassante: è bello passeggiare per il corso e per i numerosi vicoli che portano alla cinta muraria. Dalle mura si può osservare, in tutte le stagioni, il meraviglioso paesaggio collinare, cosparso di casolari tipici del periodo della mezzadria.
Lungo le bianche strade che salgono sulle colline si possono notare uliveti, vigneti e campi coltivati. È un piacere muoversi alla scoperta di Ostra, un piccolo centro che ha mantenuto intatte le sue tradizioni.
Secondo la leggenda, Ostra antica nel 410 d.C. fu distrutta dai Visigoti: in località Muracce, a nove chilometri dal paese, infatti, sono visibili resti archeologici di una città romana.
Gli scampati alla distruzione sarebbero fuggiti sulle colline vicine e la maggior parte avrebbe chiesto rifugio a Bodio, cittadino romano, che risiedeva nel suo castello posto dove ora si trova la città di Ostra. Viste le sue origini a lungo venne chiamata Montalboddo.
I documenti storici, invece, attribuiscono a Ostra un’origine medievale e dicono che le terre appartenevano all’Esarcato di Ravenna. Nel 1194 Montalboddo si costituì libero comune e nel 1230 gli abitanti si sottrassero al dominio di Ravenna, finendo, però, per essere sopraffatti da Jesi e dominati dai Paganelli per tutto il secolo. Ostra alla fine del 1300 e all’inizio del 1400 fu governata da molte signorie.
Nel 1454 gli abitanti posero la città sotto l’amministrazione della Chiesa. Nei secoli XVII e XVIII vi fu un lungo periodo di prosperità, durante il quale furono ricostruiti i palazzi, abbellendoli di pitture, stucchi e opere d’arte. Nel 1790 papa Pio VI concesse a Montalboddo il titolo di “città”, la quale nel 1881 prese il nome attuale di Ostra.
Nelle frazioni di Pianello e Casine, dove scorre il fiume Misa, si possono ammirare la nitticora, l’airone cinerino e il martin pescatore.
Il percorso è circondato da piante spontanee, come i salici, il sambuco, il pioppo nero cipressino, ma soprattutto bellissimi esemplari di querce.
In località Casine si trova uno stagno didattico, dove si può osservare l’ecosistema degli ambienti umidi.
Ostra è conosciuta in tutte le Marche per la produzione artigianale del miele (delle qualità girasole, erba medica, melata, millefiori, sulla) e dell’olio di oliva, ricavato dalle olive “raggia” tipiche della nostra zona, di formaggi e salumi caratteristici del territorio dell’entroterra.
Molto apprezzata è anche la produzione del vino.
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