Lucignano è un piccolo e grazioso paese che si trova in Toscana, sulle colline aretine, a circa 400 metri di quota. È detto il “paese della luce” perché nelle belle serate serene il sole sembra che non voglia tramontare e dà l’idea che i suoi raggi mandino agli abitanti tutti i baci dell’universo.
Per la sua posizione, in alto sulla vallata, Lucignano gode di un vasto panorama con belle viste sulle coltivazioni di ulivi e viti che lo circondano.
Come tutti i paesi di collina, nei secoli scorsi – nonostante la cinta muraria che lo circonda – è stato continuamente attaccato dai nemici: aretini, senesi, perugini e fiorentini hanno cercato di conquistare Lucignano non solo per le sue ricchezze naturali ma anche per raggiungere una posizione elevata dalla quale difendersi più facilmente che nella vallata sottostante.
In primavera e in autunno sono molti i turisti che vengono ad ammirare le nostre bellezze storiche: prima tra tutte il Museo comunale, ospitato al piano terreno del Palazzo Pretorio e celebre per l’”Albero d’oro” o “Albero di Lucignano”. Si tratta di un esempio, unico al mondo, di reliquiario a forma di albero con dodici rami, sei per parte, sormontato da un crocifisso e da un pellicano; è alto più di due metri e mezzo ed è stato realizzato nel periodo tra il 1350 e il 1471 da Ugolino da Vieri e Gabriello d’Antonio.
Lucignano è famosa anche per la Maggiolata, festa tradizionale locale che si tiene dal 1937 nell’ultima settimana di maggio. Una sagra che richiama le antiche celebrazioni per il ritorno della bella stagione dopo il lungo periodo invernale: un rito propiziatorio per augurare un raccolto abbondante.
Nel corso della Maggiolata sfilano carri allegorici ricoperti di fiori, accompagnati dalla musica delle bande musicali locali e dei gruppi folcloristici; i rioni che partecipano alla sfilata si contendono il premio per la realizzazione del carro più bello.
Segue poi il corteo storico composto di figuranti i cui costumi si richiamano a elementi ben presenti nelle fogge del XIII e XIV secolo, recuperati grazie a studi molto approfonditi: vestiti, copricapi e scarpe sono stati realizzati a mano.
Da non perdere è l’incedere solenne dei musici e degli armati: i primi rappresentati da tamburini e suonatori di chiarine (una sorta di lunghe trombe in ottone, senza pistoni), i secondi da armigeri e dal loro capitano a difesa del Priore, che nell’antichità deteneva il potere economico all'interno del paese.
Concludono la parata altri figuranti con i rappresentanti di tutta la scala gerarchica della società del Comune di Lucignano, dal popolo alla nobiltà. Uno spettacolo davvero affascinante!
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