Comune di Massa Marittima (GR)
Il paese restituisce a chi lo visita un’immagine di rara preziosità urbana: una piazza sghemba in cui il Duomo s’“incastra” con singolarissima, quasi enigmatica prospettiva e strade che ne salgono ripide, tra antiche case e botteghe. In realtà le città sono due: la Vecchia, romanica, fulcro della vita comunale, con le vie che sboccano nella monumentale piazza Garibaldi (col Duomo appunto), e la Nuova, in alto, cui si sale per via Moncini, espansione a maglie ortogonali pianificata nel 1228. Di mezzo la fortezza eretta dai senesi nel 1335 e davanti alla porta alle Silici, per cui obbligatoriamente si passa, l’ardito ponte che ascende alla più antica (1228), panoramica torre del Candeliere. Ambiente splendido, intensamente progettato, ricco di edifici ed episodi d’arte: il Duomo su tutti, romanico gotico, obliquo su un podio a gradoni, in cui si ammirano capolavori quali il battesimale scolpito (1267), l’arca di S. Cerbone, una Madonna delle Grazie ispirata da Duccio di Buoninsegna; poi l’antistante Palazzo pretorio o del Podestà (1225-35), oggi museo, al cui interno troneggia una Maestà di Ambrogio Lorenzetti; poi il Palazzo comunale frutto della fusione di tre case-torri e ancora il Palazzo e la Fonte dell’Abbondanza, del 1265. Poco distante la Miniera Museo rievoca le origini delle fortune di Massa (detta in età comunale non Marittima, ma Metallorum). Massa è anche Città del Vino (Doc Monteregio), con “strada” tematica annessa, di buona cucina e artigianato di buon gusto, dei terzieri e del balestro del Girifalco.