Volterra (dal nome etrusco Velathri) sorge in cima a un colle ed è insidiato dalla sprofondante voragine delle Balze. Nel V-IV secolo a.C. aveva 25000 abitanti (il doppio degli attuali). Documentano quel tempo l’eccezionale raccolta di urne cinerarie – celebre quella degli Sposi – e il filiforme bronzetto “Ombra della sera” custoditi al Museo Guarnacci. Da vedere: il Duomo che fu consacrato nel 1120 e ristrutturato nel Duecento con i caratteri tipici del romanico pisano; il Battistero edificato nel 1283 a pianta ottagonale; la piazza sui cui prospetta il Palazzo dei Priori, iniziato nel 1208 e compiuto nel nel 1257.
Si formò allora la Volterra che oggi vediamo e godiamo, centro monumentale compattamente costruito in pietra grigia e scandito da case-torri. Tra le molte altre perle della città: la porta all’Arco etrusca, il Teatro Romano, la Deposizione del Rosso Fiorentino (1521) oggi alla Pinacoteca civica, la gotica cappella della Croce di Giorno in S. Francesco affrescata nel 1410 da Cenno di Francesco Cenni. All’alabastro, vera risorsa della città e dei suoi artigiani, è oggi dedicato anche un Ecomuseo, articolato in più sedi.
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