In brodo di giuggiole...ad Arquà Petrarca
Non c’è niente di meglio che assaporare un prodotto tipico nel suo luogo di origine. Questo vale anche per Arquà Petrarca, borgo medievale, dove Francesco Petrarca passò gli ultimi anni della sua vita. Il paese è immerso nel verde del Parco regionale dei Colli Euganei e conserva intatta la struttura medievale.
Come ogni anno qui si festeggia, per due fine settimana consecutivi, la giuggiola. Nota anche come “dattero cinese”, frutto dalle antiche origini africane che ha trovato ad Arquà Petrarca il clima ideale per prosperare, il frutto viene utilizzato per il “brodo di giuggiole”, antica bevanda prodotta dai contadini della zona. Il liquore, a bassa gradazione alcolica, deriva dall'infusione naturale delle giuggiole insieme ad altri tipi di frutta. È proprio dall’estrema dolcezza di questo succo liquoroso che nasce l'espressione “andare in brodo di giuggiole”, ovvero andare in estasi.
In occasione della festa dedicata a questo curioso frutto il visitatore potrà immergersi nell'atmosfera medievale tanto amata dal Poeta e riassaporare la genuinità dei prodotti locali tra spettacoli musicali, danze, sbandieratori e figuranti in abiti d’epoca.
Ovviamente la tradizione enogastronomica di Arquà Petrarca non si esaurisce qui, ma comprende una serie di vini D.O.C. molto apprezzati quali il Serprino, il Cabernet Sauvignon e Franc ed il Moscato Fior d'Arancio, e vini di alta qualità come il Merlot. Sono state poi introdotte uve molto pregiate che permettono di ottenere prodotti di eccellenza, come lo Chardonnay, il Pinot Bianco, il Refosco ed il Tocai.
Un posto di rilievo merita poi la produzione dell’olio extravergine d’oliva Veneto D.O.P., la cui caratteristica è di provenire dalla sola e tradizionale spremitura dei frutti sani, raccolti a mano. L'alta qualità organolettica del prodotto si deve al clima e alla composizione del terreno di coltura.
Prodotto veramente circoscritto alla zona di Arquà sono i piselli, interamente prodotti biologicamente, che vedono nel mese di maggio la loro massima produzione, di poco superiore all’autoconsumo. Da non dimenticare è anche la produzione di miele.
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