L'amaretto, dolce ambasciatore di Sassello
Zucchero, uova, mandorle, armelline amare. Pochi ingredienti e una ricetta semplice che, nelle mani di abili e sopraffini pasticceri, diventa una prelibatezza nota a livello mondiale.
Dal meraviglioso centro storico di Sassello, primo borgo ad essere insignito della Bandiera Arancione, tra le botteghe artigiane il profumo dei tipici amaretti regna sovrano. Un dolce a pasta morbida dall’inconfondibile gusto dolce-amaro della mandorla, noto ed esportato in tutto il mondo al quale Sassello dedica tutti gli anni la manifestazione LoveAmaretto. La tradizione della ricetta base è secolare e a Sassello la produzione inizia fin dal 1860: da allora la base è sempre rimasta la medesima anche se ogni produttore custodisce gelosamente la sua ricetta segreta. Secondo una delle tante ipotesi sull’origine del tipico dolce sassellinese, questo fu inventato nella prima metà del Settecento da un economo di casa Savoia e da sua moglie, di origine siciliana. Dopo il trasferimento nell’Astigiano la coppia iniziò a far assaggiare in vari luoghi il nuovo dolce che veniva definito “buono e un po’ amaretto”.
Oggi l’amaretto di Sassello è un prodotto IGT inserito nell’Elenco Nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tipici e nell’Atlante Regionale dei Prodotti Tradizionali predisposto dall’Assessorato all’Agricoltura e Turismo della Regione Liguria. Nel borgo della prima Bandiera Arancione, immerso in un quadro paesaggistico invidiabile, nel versante settentrionale dell’Appennino Ligure, gli amanti della buona cucina potranno deliziare il palato anche con i vari piatti a base di funghi, il tipico patè di lardo una crema, lavorata a mano e cosparsa di aromi e spezie, ottima sulle bruschette o da gustare insieme al pane tipico, il Tirotto. Immancabile, per concludere, il liquore dolce da dessert di Sassello, l’amaretto.
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