Un brindisi a Grinzane Cavour, borgo dei vini d'eccellenza
Nei ferventi anni del Risorgimento,nei castelli di Grinzane Cavour e del Barolo il Conte Camillo Benso e la Marchesa Juliette Colbert, con la consulenza tecnica di un grande esperto di vini, il Conte Louis Oudart, proprietario della ditta “Maison Oudart & Brouchè” avviarono la produzione di un vino rosso eccellente e innovativo, più stabile e adatto all’invecchiamento, in grado di sopravvivere ai lunghi viaggi e fronteggiare la concorrenza. Nasceva così, dagli oltre duecento ettari delle tenute Cavour, uno dei vini italiani più noti e amati, il Barolo.
Il conte Cavour, giunto a Grinzane nel 1830 come ospite degli zii, la famiglia De Tonnere, non fu infatti solo un abile statista ma anche un lungimirante imprenditore agricolo che, nell' azienda dell’albese, piantò duecentomila nuove viti e sperimentò nuove tecniche di coltivazione e produzione di vari ortaggi i cui dettagli son giunti sino a noi grazie alla fitta corrispondenza che la segreteria del Conte intratteneva con il fattore delle tenute, Carlo Rinaldi.
Cavour era intimamente legato alla sua tenuta di Grinzane, ne seguiva l’evoluzione e attendeva con impazienza il periodo della vendemmia, ma lo era anche e soprattutto al borgo nel quale, ad appena ventidue anni, venne eletto sindaco mantenendo la carica per ben 17 anni, sino al febbraio 1849. Giuseppina, moglie del Conte Carlo Alfieri di Sostegno e nipote del Conte, ne ereditò il castello al momento della morte e lo lasciò infine nelle mani della marchesa Adele Alfieri, ultima discendente della casata che, non essendosi sposata, donò a sua volta il castello al comune di Alba di cui Grinzane era frazione.
Dal 1916 il piccolo borgo, divenuto autonomo nel 1948, decise di affiancare al proprio nome quello del Conte e di dedicare alla sua storia e alla sua passione per la viticoltura gli spazi del castello. Oggi, immerso nei vigneti di uve Nebbiolo della Bassa Langa,il castello in laterizi di Grinzane Cavour, la cui edificazione ha origine nel XI secolo, ospita la prima enoteca regionale piemontese, prestigiosa vetrina dei migliori vini e grappe piemontesi, i momenti di vita del Conte nel Museo dei Cimeli Cavouriani e il Museo Etnografico delle Langhe che raccoglie diverse testimonianze della civiltà e della cultura contadina con, ovviamente, grande attenzioni per gli aspetti legati all’attività vitivinicola. Tracce di Cavour si ritrovano ancora a pochi passi dal castello, nella bella Parrocchiale della Madonna del Carmine, ricostruita nella prima metà del XVII secolo e successivamente ampliata nel 1890. La facciata, in cotto, di gusto neoclassico, è articolata su due ordini e sormontata da un timpano; l’interno è ad unica navata, con abside semicircolare e tre altari mentre le decorazioni sono dell’albese Fedele Finati e le figurazioni di Paolo Gaidano, risalenti entrambe al 1895.
Le sale del castello sono inoltre, dal 1999, cornice dell’Asta mondiale del Tartufo Bianco d’Alba che vede la partecipazione di famose personalità della politica italiana, della cultura e del jet set internazionale.
Il gusto è ancora protagonista a Gallo, l’insediamento moderno di Grinzane, dove ha sede la storica azienda di Giuseppe Sebaste, un garzone piemontese che alla fine del 1800 inventò quello che oggi è il torrone tipico fatto con le delicate nocciole delle Langhe al posto della mandorle. L’innovazione dolciaria si diffuse presto in tutto il territorio grazie a Giuseppe che, con il suo carretto, portava il suo torrone in feste e altre manifestazioni e, nel 1885 fondò il torronificio Sebaste dove ancora oggi è possibile gustare il torrone di nocciole realizzato secondo la ricetta originale.
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