I piccoli reporter arancioni di Sutera



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Veduta panoramica

Sutera è un piccolo paese che si trova nel cuore della Sicilia e si estende a ferro di cavallo attorno al monte S. Paolino.

Per quanto riguarda le sue origini, un’antica leggenda narra che la città di Sutera fosse l’antica Camico, capitale della Sicania.

È certo, invece, che per la sua posizione strategica, molto importante, è stata l’unica città demaniale della provincia di Caltanissetta.

Oggi Sutera è il solo paese Bandiera arancione in Sicilia, cioè che ha il marchio di qualità turistico-ambientale del Touring Club Italiano assegnato ai piccoli comuni dell’entroterra per la storia, il paesaggio, la cultura, l’ambiente, i servizi e l’ospitalità.

Sutera conta 1.500 abitanti ed è diviso in tre quartieri: Rabato, Rabatello e Giardinello.

Ecco come visitarla

Piazza del Municipio

Il percorso proposto prevede una fermata in piazza della Rinascita e la visita del quartiere Giardinello: sorto in epoca normanno-sveva, è il più giovane dei tre quartieri. Ospita il comune, l’ufficio postale e altri servizi; custodisce anche la chiesa di S. Agata del 1400, che conserva l’antico quadro del 1700 della Madonna degli Innocenti.

Si attraversa il centro abitato per arrivare al Rabatello che è nato come estensione del Rabato. Nel quartiere si può ammirare la chiesa del Carmelo, dove si trova la statua di marmo della Madonna del Soccorso, fatta scolpire da Francesco Salamone nel 1503. Egli fu uno dei tredici cavalieri della disfida di Barletta e nel nostro paese si possono ammirare i ruderi del quattrocentesco castello in cui nacque.

Accanto alla chiesa si trova un convento che, nel 1670, ospitava i padri carmelitani, oggi ristrutturato in Museo degli ori e degli argenti, e che custodisce pure arnesi e utensili della cultura popolare.

Nella parte alta del quartiere inizia una tortuosa stradina con gradini che porta sulla cima del monte S. Paolino, dove si incontra il Santuario che custodisce due urne d’argento che conservano le reliquie di San Paolino e di Sant’Onofrio, compatroni di Sutera. Il monte è stato definito “il balcone della Sicilia”, perché dalla sua vetta si ammira un paesaggio unico: è possibile osservare, infatti, più di venti paesi, l’Etna, le Madonie e il mar Mediterraneo.

Di ritorno dal Santuario si raggiunge il Rabato, la parte più antica di Sutera, che fu fondato dagli Arabi, infatti sono caratteristiche le viuzze, i bagli e gli “ascichi” della civiltà araba. Nel quartiere è presente la Chiesa Madre, fatta costruire, nel 1370, da Giovanni III di Chiaramonte su una moschea. All’interno si possono ammirare alcune nicchie della moschea e l’antico fonte battesimale in pietra.

Nel quartiere, durante il periodo natalizio, si svolge una delle più belle feste della Sicilia.

Il Presepe vivente del Rabato

Rabato di notte

Al Rabato, per Natale, il Presepe vivente fa rivivere la nascita di Gesù e richiama più di 35mila visitatori provenienti da tutte le parti dell’isola.

Alla manifestazione partecipano circa 300 persone, tra bambini e soprattutto anziani che per l’occasione si vestono da “viddani, panarari, tessitrici, conzapiatti” e fanno rivivere la civiltà contadina dei primi anni del 1900.

Al suo interno, durante il percorso, si possono assaggiare dei prodotti tipici del luogo, come “lu maccu, lu pani cunzatu, li ciciri, li virciddati di natali”. La manifestazione è tanto bella che Sutera oggi è conosciuta anche come la città-presepe.

Sutera, nel periodo estivo, raddoppia la sua popolazione sia per i turisti presenti sia per il ritorno di molti emigrati. In questo periodo diventa un vero villaggio turistico con tante manifestazioni culturali, teatrali, musicali, sportive, ricreative ed escursioni nelle campagne vicino al paese.

Per la sua storia, per le sue bellezze paesaggistiche e naturali possiamo definire Sutera, con molto campanilismo, l’ottava meraviglia del mondo.

  • Guarda il reportage completo

    Alla scoperta di Sutera guidati dai piccoli reporter arancioni

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Pubblicato il

09 dicembre 2010

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